Contro ogni previsione, il turismo gastronomico ha registrato un aumento del 10% anche in pandemia. Viaggiare alla scoperta delle bellezze dei territori, abbinando degustazioni di vini e sapori tipici è parte dell’esperienza turistica, e questo lo sanno bene sia gli Italiani che gli stranieri.

L’Italia è in cima alla lista dei favoriti fin da prima dell’avvento del Covid e, con ogni previsione, lo sarà anche dopo.

L’Osservatorio Turismo Nomisma UniCredit, analizzando i numeri, afferma che nel 2020, le food experience sono state elemento determinante per la scelta di una meta turistica e hanno mosso 354 milioni di euro solo nel nostro paese.

Il settore turistico in Italia occupa il 15% della forza lavoro nazionale e contribuisce al 13,2% del PIL: la tradizione gastronomica Made in Italy è ricercata in tutto il mondo e i turisti stranieri vogliono assaporare anche questo aspetto della nostra cultura.

Tra le regioni Italiane con la quota più alta della spesa estera per vacanza all’insegna del buon vino ci sono, in ordine, la Lombardia e il Veneto, seguiti da Piemonte, Toscana e Sardegna. I turisti italiani, invece, prediligono le regioni del sud per questo tipo di vacanza.

L’offerta turistica di tutto il paese, quindi, si sta adattando velocemente alle nuove richieste del mercato. L’equilibrio tra cibo, cultura e patrimonio paesaggistico è, per gli addetti ai lavori, la strada da seguire per attrarre nuovi flussi turistici.

Analizzando l’andamento delle prenotazioni, inoltre, quest’anno sta vincendo il fenomeno della “staycation”, il turismo praticato vicino casa.

Secondo Trip Advisor, nel 2021 il turismo di prossimità, magari in mezzo alla natura, è in aumento: il 21% dei viaggiatori rimarrà vicino a casa, il 16% raggiungerà destinazioni a non più di 90 minuti dalla propria residenza e il 33% prediligerà zone poco sopra i 90 minuti.

Vanno per la maggiore le zone di montagna o i piccoli borghi e in questi contesti l’enogastronomia è un potente motivatore. Agriturismi, aziende agricole e cantine si sono subito adattati alla nuova richiesta turistica e quest’anno molte strutture offrono diverse esperienze oltre il pernottamento.

Attività sportiva all’aperto, pic nic in vigna, gita tra i vigneti con la jeep, passeggiate a cavallo o in bicicletta… queste ed altre formule innovative abbinano wine&food a escursioni e percorsi guidati alla scoperta del territorio.

I turisti del gusto, oggi, sono più numerosi ma anche più attivi, esigenti, innovativi e attenti alla sicurezza e alla sostenibilità del paesaggio. Tutto questo viene accompagnato dal desiderio di novità: esperienza di qualità che vanno oltre la classica degustazione o visita della cantina.

Il tutto viene fatto informandosi, raccontando la propria esperienza e restando in contatto con le aziende e i territori visitati, soprattutto attraverso i social.

Aziende agricole, cantine e produttori di vino sono una parte importante della nostra clientela, tu fai parte di quelli?

Ti sei adattato a questa nuova forma di turismo? Cosa hai introdotto nella tua formula di ospitalità?

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