Alzi la mano chi di fronte ad una limited edition di un prodotto o un brand che gli piace non ha pensato “deve essere mio!”.

La strategia da parte di un’azienda di fare un prodotto o solo il packaging in edizione limitata è un’azione di marketing che fa leva sulla psicologia umana. Creare un senso di urgenza nella sfera del desiderio fa leva sulla sfera emotiva e ci spinge a desiderare ed acquistare qualcosa di cui, molto probabilmente, potremmo fare a meno.

L’economia ci insegna che lo scarseggiare di un bene porta l’aumento della domanda, aggiungiamo un prezzo più alto, il senso di esclusività e di urgenza e otteniamo quell’attrazione verso un prodotto raro, da collezionare assolutamente.

Nel mondo della moda la strategia del marketing drop ha preso piede soprattutto in marchi rivolti ai giovani come Off-White e Supreme. Articoli limited edition vengono lanciati per un tempo limitato (anche solo un giorno) e questo fa sì che le richieste superano di gran lunga le disponibilità, trasmettendo un continuo senso di attesa per futuri eventi.

La Supreme, nello specifico, ogni anno lancia una linea di abbigliamento in quantità limitata e questo si traduce in code infinite davanti gli store o a prenotazioni online tramite bot. Alcuni rivenditori possono permettersi di aumentare il costo dei prodotti fino al 600%.

Un altro esempio? Chi non ricorda il “trambusto” causato dalle scarpe della LIDL lanciate in edizione limitata l’anno scorso? Il marchio, parecchio snobbato in Italia fin dal suo avvento, nel 2020 si è rifatto il look e ha deciso di lanciare un prodotto logato in edizione limitata. Il mondo delle sneaker è pieno di collezionisti, ecco perché non hanno scelto una t-shirt, e sono riusciti a fare il sold out in pochi giorni senza l’ausilio di brand di lusso ma con l’aiuto di noti influencer come fedez.

In altri casi, invece, i colossi ci mettono lo zampino. Basti pensare a Balenciaga che ha venduto delle t-shirt col logo DHL (sì, il corriere) a 120€ e il prodotto è andato esaurito in poche settimane.

Se parliamo di packaging in edizione limitata, anche qui gli esempi vincenti si sprecano: chi è che non cercava la coca cola col proprio nome tra gli scaffali del supermercato?

Absolut Vodka, invece, ha presentato una bottiglia in edizione limitata in cui, se affiancata ad un’altra, si legge “nothing make sense when we’re apart”. Solo 20.000 pezzi, ovviamente esauriti.

Un ultimo esempio che facciamo è della Puma, che ha confezionato 999 paia di scarpe in una scatola oro e nero incisa a laser. La confezione ha spinto i clienti all’acquisto più che le scarpe stesse!

Quindi gli acquirenti sono stupidi? NO! Semplicemente il marketing, se fatto bene, fa leva sulla psicologia e sul bisogno di autorealizzazione. Gli oggetti con bassa disponibilità sembrano più preziosi e possederli ci dà un senso di ricchezza ed esclusività, ci sentiamo più potenti se abbiamo qualcosa che altri non hanno.

E tu che ne pensi? Hai mai applicato una strategia di marketing simile sui tuoi prodotti o sul tuo packaging?

Faccelo sapere nei commenti!